SPECIALE EUROLUCE 2011: LO STAND E LE LAMPADE DI DESIGN DELLA MARTINELLI LUCE

In occasione di Euroluce 2011 siamo andati a visitare gli stand dei marchi più cult del settore. Partiamo dallo stand della Martinelli Luce. Scenograficamente impeccabile, lo spazio espositivo utilizzato dall’azienda testimonia l’impronta sempre viva del fondatore Elio Martinelli, per eleganza, essenzialità e purismo formale.

Il bianco domina sulla scena e consente al visitatore di porre in risalto e indirizzare il proprio sguardo unicamente sulle opere di luce ivi presentate.

 

Lo scopo non è quello di suscitare scalpore, di attirare il pubblico con rappresentazioni teatrali. L’essenzialità è per se stessa fonte di stupore all’occhio di chi sa davvero guardare.

E la bellezza delle lampade di design esposte si percepisce di più nel silenzioso candore museale dello stand.

Sulla parete, posizionate su dei ripiani, si susseguono le lampade di design storiche dell’azienda, da PIPISTRELLO di GAUE AULENTI a COBRA di Elio.

Al centro spiccano, tra le altre, la creazione di Design Studio, Toy, una lampada-tavolino ottenuta dall’incrocio suggestivo e creativo di due esilissimi bracci di luce, ovviamente a LED; ancora la premiata Colibrì di Emiliana Martinelli, nelle due versioni da tavolo e terra, e le novità del 2011, come Gru e Biconica.

 

Nella parete opposta, in un angolo interamente a lei dedicato, una speciale attenzione è riservata anche l’innovativa ultimissima scultura luminosa concepita da Brian Sironi, Orbita, una lampada di design da terra a LED a luce indiretta già finalista al concorso Young&Design di Rima Editrice, e con la quale il designer sembra proseguire il percorso stilistico intrapreso con la celeberrima Elica.

Anche qui protagonista è una striscia LED da soli 60 W, lunga 70 cm, che si trova non all’interno del corpo luminoso, bensì nel braccio esterno in alluminio rosso. L’intensità della luce varia a seconda della distanza dei LED rispetto al corpo ellittico: se il braccio è in posizione centrale, la distanza è minima  e quindi la luce, riflettendosi sulla struttura centrale, si diffonde in profondità; se viene collocato – sempre manualmente – ai lati, esso sfiora appena il corpo centrale e il fascio di luce proiettato risulta inferiore.

Proseguendo nella descrizione di Orbita, si nota che la lampada di design denota un movimento simile a quello della lampada celeberrima Eclisse di Vico MAGISTRETTI. Come Eclisse anche Orbita può esser definita un variatore analogico: anche qui è possibile cangiare l’intensità della luce esclusivamente grazie alla “fisicità” della lampada stessa, alla quale tuttavia è sempre l’uomo a dover porre mano. ma lo fa seguendo una direzione diametralmente opposta. Se nella lampada di Magistretti, infatti, la luce rimane interna al corpo principale, nella creatura di Sironi la fonte luminosa si trova in un elemento esterno. In Eclisse, poi, la struttura generante l’illuminazione rimane immobile, mentre è il corpo che le ruota attorno a dettarne l’intensità fino alla scelta dell’assenza. Nella lampada di design di Sironi, al contrario, a percorrere un’orbita intorno al corpo della lampada è lo stesso fascio di luce a LED.

Leave a Reply